Stampa a caldo su carta
Vediamo come funziona

La stampa a caldo è un procedimento di stampa in rilievo, l’effetto voluto si ottiene mediante la pressione esercitata da una pressa riscaldata che agisce su una pellicola che andrà ad attaccarsi al supporto. È una stampa con la quale si possono ottenere risultati di alta qualità, per resa e brillantezza, con la possibilità di avere effetti metallici che mantengono le loro caratteristiche di lucentezza nel tempo. I supporti sui quali questa tipologia di stampa è possibile vanno dal cartone, alla plastica.

Nascita ed evoluzione della stampa a caldo


La stampa a caldo ha iniziato il suo percorso nel 1892 grazie a Ernest Oeser nel XIX e XX secolo è stata una metodologia di stampa molto sviluppata e apprezzata, soprattutto dagli anni ’50 del secolo trascorso, con lo sviluppo dell’industria della plastica e la conseguente necessità di stampare su questo materiale. Ma la presenza della stampa a caldo si è evidenziata su materiali elettrici, automobili, materiali da arredo per interni o esterni, elettrodomestici, bottiglie, contenitori, flaconi, utilizzati nei campi industriali più svariati. È stata utilizzata dagli anni ’70 per la stampa di banconote, e documenti come passaporti o carte di identità, oppure francobolli o certificati che per la loro natura devono avere un livello alto di sicurezza, quindi anche certificazioni particolari o anche assegni.

Che cosa prevede il processo di stampa?


Il processo di stampa a caldo si sviluppa nel trasferimento di pellicole sul supporto da stampare mediante la pressione di una pressa riscaldata che provoca il distacco del colore presente su un film interposto tra la pressa che incide tramite il cliché e la carta (o altro supporto) da stampare. Le temperature di lavoro variano dai 90°C ai 150°C. La modalità di riscaldamento della pressa può essere elettrica o di altra natura, la caratteristica di questa stampa è la rapidità di esecuzione oltre alla qualità del risultato ottenuto.

La sua versatilità nella possibilità di essere utilizzata sui materiali più disparati che vanno dalla carta alla plastica, al vetro, con risultati eccellenti, la rende pratica e quindi molto utilizzata. Le possibilità di ottenere anche effetti particolari sui materiali di supporto, con finiture che possono essere sia opache che lucide, la rende utilizzabile in campi dove c’è bisogno di creatività, come per esempio, nel campo dell’arredo. Il cliché ha delle parti in rilievo (grafismi) che andranno a stampare mediante la pressione a caldo delle parti in rilievo sul film (foil) che saranno lo strato di pellicola che si attaccherà al supporto.

Le pellicole sia neutre o metallizzate possono essere applicate su supporti di ogni forma o dimensione, quindi non solo versatile per la tipologia di materiale di supporto, ma anche nella forma e dimensioni. Una caratteristica della stampa a caldo è quella di conferire al materiale di supporto, effetti metallici normalmente argentati o dorati, ma chiaramente è possibile utilizzare altre colorazioni. Si può ottenere un effetto a rilievo con incisioni particolari che generano uno spessore nell’immagine stampata.

I foil si differenziano per le caratteristiche relative al colore, alla resistenza, all’aderenza, anche se generalmente la sua struttura è formata da 5 strati. Uno strato in poliestere come protezione degli altri strati dall’arrotolamento necessario. Da uno strato che aiuta il rilascio dei materiali che produrranno la stampa sottoposti alla pressione e al caldo. Chiaramente lo strato di colore e quello adesivo per il fissaggio sul supporto.

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