Ocean Array Cleanup
La rivoluzionaria macchina per pulire gli oceani dalla plastica

La visione di Boyan Slat è diventata realtà. Sono passati cinque anni da quando Slat, appena diciannovenne, ha lasciato gli studi in ingegneria aerospaziale per dedicarsi alla sua missione, pulire gli oceani dalla plastica. Il ragazzo prodigio olandese ha fondato la ong Ocean Cleanup e ha progettato una macchina per raccogliere rifiuti plastici dal mare sfruttando le correnti oceaniche. Dopo uno studio di fattibilità e una campagna di raccolta fondi di successo, il macchinario chiamato Ocean Array Cleanup è pronto per essere testato sul campo.

 plastica oceano

La Rotta


L’Ocean Array Cleanup salperà da San Francisco diretto verso il Pacific Trash Vortex, la grande isola di plastica che galleggia nell’oceano Pacifico, tra la California e le Hawaii. “La pulizia degli oceani del mondo è dietro l’angolo”, ha commentato euforico Slat.

Come funziona l’Ocean Array Cleanup


L’idea alla base dell’Ocean Array Cleanup è semplice e geniale, la macchina sfrutta le correnti del mare, le stesse che hanno portato alla creazione dell’isola di plastica, per far sì che i rifiuti di plastica si accumulino nelle piattaforme e il mare si pulisca “da solo”. Il sistema è composto da una catena di barriere galleggianti della lunghezza di due chilometri e poste in favore di corrente, senza reti, che convogliano la plastica verso piattaforme che fungono da imbuto. Una volta al mese circa una barca andrà a raccogliere i rifiuti convogliati verso la parte centrale della macchina.

sacchetto di plasticaù

L'obiettivo? Dimezzare l’isola di plastica


L’obiettivo di Boyan Slat è di raccogliere circa 5mila chili di plastica durante il primo mese di funzionamento e di smaltire entro cinque anni almeno la metà del Pacific Trash Vortex. L’impatto ambientale del macchinario sarà minimo, sfruttando le correnti non necessita infatti di energia per raccogliere la plastica. L’Ocean Array Cleanup non costituirà un pericolo per gli animali marini, secondo i suoi creatori, che potranno passare sotto le barriere galleggianti. La prima missione dell’Ocean Array Cleanup rappresenta un test sul campo per valutare il funzionamento della macchina e rilevare eventuali problemi prima di estendere il progetto. Ocean Cleanup ha infatti l’obiettivo di installare sessanta piattaforme galleggianti giganti in varie aree del pianeta entro il 2020.

Ocean cleanup 2022


Qual è la situazione oggi? Come sta andando avanti il progetto rivoluzionario che ha come obiettivo quello di ripulire l’oceani dai milioni di tonnellate di plastica che ogni anno vi entrano? Come ben sappiamo la maggior parte della plastica che entra in contatto con l’oceano viaggia e si va ad aggiungere ai sedimenti di plastica che si sono venuti a creare negli anni nel mare. Le notizie per fortuna sono buone, infatti, l’operazione nell’oceano Pacifico ha raggiunto un grande traguardo. Adesso è ufficiale The Ocean Pacific Cleanup ha ufficialmente rimosso ad oggi circa 100.000 kg di plastica dal mostruoso Grea Pacific Garbage Patch. L’area oceanica fino ad ora ripulita dalla plastica, ammonta a circa 3.000 km 2 in poche parole è stata ripulita un’area grande come il Lussemburgo, ma non è finita qui, adesso dalla fase sperimentale si sta cercando di perfezionare la tecnologia, per cercare di velocizzare le operazioni di pulizia in modo tale da riuscire in un tempo più breve a raccogliere ancora più plastica.


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