Etichetta ambientale
Perché è così importante

Sempre di più il consumatore è attento ai messaggi relativi alla difesa dell’ambiente, controllando la natura del prodotto acquistato, evitando quei prodotti difficili da smaltire o comunque potenzialmente dannosi; l’attenzione si sposta subito nei riguardi degli imballaggi, evitando imballaggi inutili, ma soprattutto nella lettura delle etichette che si riferiscono alla natura del materiale dell’imballaggio e al suo smaltimento.

Tutti quotidianamente siamo abituati oggi, davanti ad una scatola di biscotti appena acquistati per esempio, ad andare alla ricerca nella confezione di un messaggio che indichi la natura della stessa e il suo smaltimento. Spesso la ricerca richiede diversi minuti, cercando l’indicazione scritta in modo minuscolo, spesso in un angolo della scatola, mettendo a dura prova la pazienza e la vista dell’interessato.

La necessità di avere una etichetta ambientale, che dia indicazioni in modo chiaro in quei momenti è il pensiero che certamente corre veloce nella testa di chi gira la scatola tra le mani. Come ormai siamo abituati nel nostro Paese la sensibilità dei cittadini soprattutto, nel campo ambientale e non solo, è un passo avanti al legislatore.

Finalmente dopo vari rinvii e spostamenti, dal 31 dicembre 2022 l’etichetta ambientale è obbligatoria. Sicuramente ci vorrà un po' di tempo per adeguarsi, come sempre nel nostro Paese, ma la strada imboccata è quella giusta.

La nascita dell'etichetta ambientale


La nascita di questa misura è stata abbastanza complicata con disguidi ed errori di formulazione con le proteste delle aziende interessate, per l’assenza di un periodo di transizione necessario all’adeguamento degli imballaggi. Sono nate iniziative per dipanare i dubbi delle aziende sull’applicazione di questa normativa, derivati soprattutto dal fatto che non ci sono indicazioni specifiche, ma la sua attuabilità è legata all’autonomia delle imprese che devono individuare i contenuti da portare nell’etichettatura, per caratterizzare l’imballaggio dal punto di vista ambientale. Anche appositi incontri ed eventi con la partecipazione delle aziende sono stati fatti nei vari campi di attuazione da quello alimentare a quello della cosmesi, al farmaceutico ecc, per sviluppare insieme delle soluzioni nei vari ambiti applicativi.

In cosa consiste l'etichetta ambientale?


Vediamo in cosa consiste l’etichetta ambientale. Per prima cosa deve essere chiara la tipologia dell’imballaggio (bottiglia, flacone, lattina, vaschetta ecc.) Il materiale (carta, plastica, alluminio ecc.) deve essere ben identificato anche con un codice alfanumerico, integrato da icone nel rispetto delle normative comunitarie a riguardo. Devono essere chiare le indicazioni sul tipo di raccolta (differenziata indifferenziata), nel caso di raccolta differenziata deve essere chiara l’indicazione in quale tipologia di materiale orientarsi.

L’obiettivo è chiaro, raccogliere per poter riutilizzare più materiale possibile, riciclando le confezioni velocemente, con l’aiuto dai consumatori attraverso una informazione corretta. Quindi si potranno avere anche prodotti da paesi extra europei che non hanno una normativa al riguardo, ma al momento dell’imballaggio in territori europei dovrà essere presente l’etichetta ambientale.

La difesa dell’ambiente con l’utilizzo delle buone pratiche è l’unico modo per contrastare l’inquinamento e il depauperamento delle risorse naturali. Ma lo strumento migliore per dare una spinta maggiore verso le buone pratiche, deve venire dal consumatore premiando con l’acquisto quelle aziende che vanno incontro ai problemi ambientali.

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