Cibo sottovuoto
quali gas fanno bene alla conservazione

Mettere il cibo sottovuoto è sempre più una modalità usata per mantenere i cibi senza alterarne le loro caratteristiche organolettiche, impedendo che al contatto con l’ambiente, anche se sistemate in frigo, possano deteriorarsi in tempi brevi. Ormai le modalità di fare la spesa da parte delle famiglie è cambiata, anni fa la massaia faceva la spesa quotidianamente acquistando i prodotti freschi giornalmente consumandoli il giorno stesso. Nell’ organizzazione famigliare la spesa alimentare di solito viene fatta un giorno a settimana, con la necessità di avere cibi ben confezionati che possano mantenere la loro freschezza per più giorni.

L’importanza della conservazione sottovuoto


La tecnica del cibo sottovuoto è riferita a quasi tutti gli alimenti, ma anche in questo caso si può migliorare la conservazione con degli accorgimenti come quella di confezionare i cibi in un ambiente studiato per mantenere la freschezza e l’aspetto del prodotto fresco. Dopo aver sottoposto l’involucro del cibo ad un ambiente sottovuoto, togliendo l’aria, tramite delle bombole viene immessa nella confezione una miscela di gas.

I vantaggi del sottovuoto
I vantaggi del cibo sottovuoto con questa modalità sono a vista d’occhio, la confezione non si presenta schiacciata ma bensì gonfia impedendo al sottovuoto di schiacciare e deformare i cibi, soprattutto per quegli alimenti fragili che si possono spaccare, l’atmosfera creata compensa la pressione esterna.

Gli altri vantaggi sono insiti nella miscela di gas utilizzata con la presenza di azoto, anidride carbonica e ossigeno. Lo schiacciamento dei prodotti, la deformazione, la possibilità di aderire all’interno della confezione o tra le singole porzioni viene impedita dall’azoto. L’anidride carbonica invece crea un ambiente che impedisce la formazione di microorganismi potenzialmente nocivi. L’ossigeno utilizzato soprattutto per la carne fa mantenere inalterato il colore.

La tecnica del cibo sottovuoto nella sua semplicità consente di mantenere le caratteristiche organolettiche, nutrizionali e il sapore dei cibi per periodi più lunghi delle condizioni normali di conservazione. Per fare degli esempi, nel caso della verdura e della frutta il tempo di conservazione raddoppia. Nel caso della carne possiamo arrivare ad una conservazione di 5-6 giorni rispetto ai 2 di una conservazione classica in frigo. Per i formaggi la conservazione rispetto alla tipologia dell’alimento può arrivare a diversi mesi.

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